12 marzo 1909. Piazza
Marina. Palermo. 4 colpi di pistola uccidono il detective italo-americano Joe
Petrosino. Due sicari mafiosi gli sparano alle spalle, lasciandolo riverso ai piedi del
cancello di Villa Garibaldi a pochi passi dal Caffè Oreto. Il ristorante dove
aveva appena finito di cenare.
Nella giacca ha un orologio d’oro da taschino,
soldi e alcuni biglietti da visita con scritto: Giuseppe Petrosino. Polizia di
Nuova York. Nessuna pistola. Ma tra gli effetti personali rinvenuti sul
cadavere, c’è
anche un pezzetto di carta con scritto, a penna, il numero 6821 e molte
buste contenenti vari indirizzi riferibili alla città di Palermo. Mai
verificati.
Così, un secolo fa, la mafia si vendicava per la prima volta di un uomo di stato perché si era avvicinato
troppo alla verità.
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