jueves, 21 de marzo de 2013

INSTILANDO-SEMIÓTICA-de-lucaslucatero-UN RENCOR VIVO

12 marzo 1909. Piazza Marina. Palermo. 4 colpi di pistola uccidono il detective italo-americano Joe Petrosino. Due sicari mafiosi gli sparano alle spalle, lasciandolo riverso ai piedi del cancello di Villa Garibaldi a pochi passi dal Caffè Oreto. Il ristorante dove aveva appena finito di cenare.

Nella giacca ha un orologio d’oro da taschino, soldi e alcuni biglietti da visita con scritto: Giuseppe Petrosino. Polizia di Nuova York. Nessuna pistola. Ma tra gli effetti personali rinvenuti sul cadavere, c’è 

anche un pezzetto di carta con scritto, a penna, il numero 6821 e molte buste contenenti vari indirizzi riferibili alla città di Palermo. Mai verificati.
Così, un secolo fa, la mafia si vendicava per la prima volta di un uomo di stato perché si era avvicinato troppo alla verità.

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